
Nella seconda metà di agosto, il Pakistan ha subito gravi e letali inondazioni generate dalle piogge monsoniche. Al 25 agosto, l’Autorità Nazionale per la Gestione dei Disastri (NDMA) aveva registrato 799 morti (477 uomini, 119 donne, 203 bambini) e 1.080 feriti (532 uomini, 257 donne, 291 bambini) concentrate in alcuni distretti, tra cui Punjab, Khyber Pakhtunkhwa, e Sindh tra i più colpiti.
Le inondazioni hanno inoltre danneggiato oltre 1.300 abitazioni, e distrutto quasi 100 scuole, impattando così fortemente anche sull’accesso sicuro all’acqua potabile, con ricadute ulteriori soprattutto sulla salute e l’istruzione dei bambini. Secondo l’UNICEF, durante le emergenze, i bambini affrontano maggiori rischi di protezione, tra cui sfruttamento e abusi, e necessitano urgentemente di supporto psicosociale per aiutarli ad affrontare traumi e perdite. In questo caso, a fronte di molte scuole danneggiate o distrutte, altre fungono da rifugi temporanei per migliaia di sfollati, limitando ulteriormente l’accesso all’apprendimento e a spazi sicuri.
Papa Leone XIV durante l’Angelus del 17 agosto a Castelgandolfo ha condiviso la sua preghiera “per le vittime delle inondazioni e le loro famiglie, e per tutti coloro che soffrono a causa di questa calamità”.
Caritas Pakistan, attraverso il proprio segretariato centrale, gli operatori a disposizione nelle diocesi, le autorità locali, le comunità impattate e ai tanti volontari, si è immediatamente attivata sia per operare una mappatura dei bisogni delle famiglie e comunità maggiormente impattate, che per dare una conseguente prima e immediata risposta con interventi multisettoriali e salvavita. In particolare, Caritas Pakistan è riuscita a preparare e diffondere un appello di emergenza attraverso la rete Caritas Internationalis.
L’appello ha come target il raggiungimento di mille famiglie colpite dalle inondazioni nei distretti interessati, garantendo l’accesso a cibo (1.000 pacchi alimentari), acqua potabile e igiene (1.000 kit igienici, scorte idriche e 20 sessioni di sensibilizzazione sull’igiene), rifugi temporanei e beni di prima necessità (100 kit per rifugi, 1.000 set da cucina e 1.000 kit per biancheria da letto/per l’inverno), servizi sanitari di emergenza (10 campi medici gratuiti) e supporto per il recupero precoce (3 pompe di drenaggio a beneficio di almeno 300 famiglie), salvaguardando così la dignità, proteggendo vite umane e migliorando le condizioni di vita delle comunità più vulnerabili.
Caritas Italiana lavora da anni a fianco di Caritas Pakistan, soprattutto nei settori dell’approvvigionamento idrico, e della lotta contro l’abbandono scolastico e lo sfruttamento minorile, una piaga estremamente diffusa nel Paese, generata da povertà estrema ed enormi diseguaglianze.
Un’emergenza naturale tanto vasta richiede l’attenzione e il contributo che ognuno potrà dare.
Aggiornato il 10 Settembre 2025