
“Questa tragedia ci spinge ancora di più a lavorare per lo sviluppo umano integrale della popolazione martoriata di questa regione”. Lo scrive papa Leone al presidente dei vescovi del Congo, mons. Fulgence Muteba Mugalu, dopo l’attacco alla chiesa di Komanda, nella Repubblica Democratica del Congo, avvenuto nella notte del 27 luglio.
L’assalto degli uomini armati appartenenti alle Forze Democratiche Alleate ha provocato 43 vittime civili, tra le quali 19 donne, 15 uomini e nove bambini.
Scrivono i vescovi congolesi in una dichiarazione: “Che il popolo di Dio che è a Bunia, a Butembo-Beni e ovunque imperversano violenze, attacchi e provocazioni contro la Chiesa cattolica, non ceda al panico. Continuiamo a pregare e a mobilitarci per una pace duratura e una buona convivenza, cooperando con le autorità competenti in materia di sicurezza”.
Caritas italiana, che da anni collabora con la Chiesa congolese in favore delle persone più vulnerabili soprattutto nell’Est del Paese, esprime vicinanza e cordoglio.
Negli anni passati, proprio nella diocesi di Bunia, da anni teatro di violenze ad opera di gruppi armati come in tutta l’area orientale del Congo, Caritas italiana ha appoggiato programmi di aiuti di urgenza per gli sfollati in fuga dagli attacchi delle milizie. Attualmente in altre diocesi dell’Est del Congo Caritas Italiana sostiene la fornitura di cibo, acqua potabile e beni di prima necessità alle fasce più deboli della popolazione, colpite dalla crisi acuitasi nel 2025 a seguito del conflitto con il gruppo M23.
Aggiornato il 5 Agosto 2025