
Per mesi hanno vissuto a Gaza nella precarietà e nella paura proprie delle guerre. Sono proprio i bambini le vittime più profondamente colpite dalla violenza dei combattimenti. A tre di questi piccoli, perché vittime dei bombardamenti o portatori di malattie gravi senza accesso a cure, tra febbraio e marzo del 2024 è stata data la possibilità di fuggire prima in Egitto e in seguito in Italia con un corridoio umanitario (arrivo alla Spezia con una nave della Marina Militare), per essere subito ricoverati all’ospedale Meyer di Firenze. Ad accompagnarli in un caso la madre, nei due altri una zia. Gli altri membri delle loro famiglie, parenti, fratelli, sorelle, rimasero allora a Gaza.
Finite le cure più urgenti al Meyer si è pensato di offrire ai nuclei un servizio di accoglienza e integrazione consono alla loro permanenza sul territorio fiorentino. Con questa finalità, tra aprile e maggio, i tre nuclei sono stati inseriti in strutture che la Caritas Fiorentina gestisce nell’ambito del progetto SAI del Comune di Firenze.
Venerdì 23 maggio, dopo l’ottenimento del visto per ricongiungimento familiare (richiesto circa un anno fa), sono arrivati i familiari delle tre famiglie accolte dalla Caritas di Firenze e una accolta nel SAI Valdelsa (gestito da altro gestore).
L’aereo, partito dalla Giordania, è atterrato ieri alle 14.40 a Fiumicino, dove un pullman insieme ad operatori della Misericordia di Fiumicino e Caritas Firenze. oltre a un mediatore messo a disposizione dalla comunità islamica di Firenze, ha accompagnato le persone nel capoluogo toscano.
Il gruppo di lavoro che ha organizzato il viaggio e l’accoglienza è composto da Opera Madonnina del Grappa (che ha messo a disposizione l’immobile per l’accoglienza), Coordinamento Fiorentino delle Misericordie, Caritas Firenze, Comune di Firenze, Società della Salute Firenze, Comunità Islamica di Firenze.
Alle 20.35 il pullman ha lasciato le persone nella loro nuova casa. “Le famiglie erano commosse e felicissime di aver potuto ricongiungersi ai propri familiari”, dice il direttore della Caritas Marzio Mori. “Un momento molto bello e commovente anche per tutti noi che eravamo lì”.
Le persone arrivate sono 22 (di cui 15 minori) divise in quattro nuclei familiari.
Sabato mattina il saluto della Città di Firenze, della Chiesa Fiorentina, e della Comunità Islamica, rispettivamente con la sindaca Sara Funaro, l’arcivescovo mons. Gherardo Gambelli e l’imam Izzedin Elzir.
Aggiornato il 24 Maggio 2025