Sabato scorso, 13 maggio, alle ore 19.00, presso il Frantoio del Palazzo Marchesale, la città di Galatone (LE) ha incontrato Marisa Diana, sorella di don Giuseppe Diana, sacerdote e scout impegnato nella lotta contro la criminalità organizzata e nella promozione della giustizia sociale, ucciso dalla camorra nel 1994.
Marisa Diana ha testimoniato come questo omicidio ha rappresentato un’enorme perdita, ma ha anche portato alla luce l’enorme problema della criminalità organizzata nella regione campana e ha consentito alla comunità di prendere una posizione netta contro di essa, sconfiggendo la paura. La vita e l’impegno antimafia di don Diana continuano a ispirare l’agire quotidiano di molte persone.
Quella di sabato è stata una testimonianza di fede e di coraggio, in collaborazione con i Gruppi Scout Galatone 1 e 2 e della CARITAS DIOCESANA DI NARDÒ-GALLIPOLI, per continuare il percorso del Progetto “Rete in Comune per la Legalità”, volto alla sensibilizzazione per prevenire e combattere ogni forma di criminalità, che l’amministrazione comunale, grazie all’impegno del sindaco Flavio Filoni, della consigliera comunale, delegata alla Rete Claudia Caputo con il supporto di Fabiola Francone sta portando avanti.
«Il Progetto “Rete in Comune per la Legalità” – racconta Filoni – è iniziato un anno e mezzo fa e ha visto prima una collaborazione con il comune di Seclì, in provincia di Lecce, l’Università di Bari e altri enti. Ne abbraccerà via via altri ancora. Vogliamo che la rete si ampli sempre più. Attiveremo anche un osservatorio per la legalità che vigilerà su eventuali infiltrazioni che possono nascere in determinati ambienti, tra cui le amministrazioni».
Aggiornato il 15 Maggio 2023
