In occasione della nona Giornata mondiale dei poveri (domenica 16 novembre 2025), Caritas Italiana rende disponibile la ventinovesima edizione del Rapporto su povertà ed esclusione sociale in Italia, “Fuori campo. Lo sguardo della prossimità”. A quasi trent’anni da “I bisogni dimenticati” (1996), lo sguardo di Caritas si posa ancora una volta sulle ferite meno visibili del Paese, per riportarle dentro l’inquadratura dell’attenzione pubblica ed ecclesiale.
Il titolo scelto richiama ciò che di solito resta fuori scena, storie che rischiano spesso di restare ai margini e che il Rapporto prova a riportare al centro, a partire dall’ascolto quotidiano delle persone accolte dai servizi in rete delle Caritas diocesane.
I dati mostrano una povertà assoluta che coinvolge oltre 5,7 milioni di persone e 2,2 milioni di famiglie, con una crescita di oltre il 40% nell’ultimo decennio. Tra i più colpiti, i minori e i lavoratori con salari bassi e contratti instabili: il lavoro, sempre più spesso, non basta più a garantire una vita dignitosa.
La rete delle Caritas italiane registra e accompagna questa complessità: nel 2024 i servizi informatizzati hanno accolto 277.775 famiglie. Più di una persona su due presenta almeno due forme di disagio (economico, abitativo, relazionale, educativo, sanitario, psicologico). Il Rapporto evidenzia così che la povertà è un intreccio di vulnerabilità, che necessita di risposte integrate – sociali, pastorali, educative – e non solo interventi d’emergenza.
Il Rapporto mette in luce anche i “fuori campo” imprigionati dalla pratica dell’azzardo industriale di massa, che assorbe risorse economiche e tempo di vita soprattutto nelle fasce più fragili; la violenza sulle donne, che spesso porta con sé impoverimento e isolamento; la povertà energetica, che impedisce a oltre due milioni di famiglie di riscaldare adeguatamente la casa o di sostenere i costi delle bollette.
«Questo Rapporto avrà senso se saremo in grado di guardare in controluce i dati e le analisi, per rintracciare quelle pietre di scarto che attendono di diventare testate d’angolo dei nostri piani pastorali, cuore dell’agenda politica, punto di partenza delle molteplici dimensioni che definiscono il nostro vivere comune. Ancora una volta, a tutti, il nostro appello a ripartire dagli ultimi.».
Don Marco Pagniello
Aggiornato il 28 Novembre 2025
