1 Febbraio 2024

Turchia e Siria, un anno dopo

Un anno fa, il 6 febbraio 2023, alle 4:17 del mattino, un terremoto di magnitudo 7,9 colpiva la zona al confine tra la Turchia e la Siria. Seguivano molteplici scosse di assestamento, tra cui una molto forte (7,7) e una ulteriore di magnitudo 6,4 il 21 febbraio.

In Turchia si piangono 50mila vittime. 9,1 milioni le persone colpite dagli effetti del sisma, 4 milioni gli sfollati, 214mila gli edifici distrutti o inagibili.

In Siria 6mila morti, 8,8 milioni di persone colpite, 350mila sfollati, 28mila edifici distrutti o danneggiati. Il tutto si aggiunge agli effetti di quasi 13 anni di guerra.

L’intervento della Caritas

La rete Caritas in Turchia si è mobilitata immediatamente per portare aiuto alla comunità. Nella primissima fase è stato attivato in Anatolia un numero verde del centro d’ascolto a supporto della comunità, sono state distribuite coperte e forniti pasti caldi per le persone sfollate. Dopo questa prima fase è stato elaborato un piano di risposta rapida all’emergenza seguito da un programma di medio periodo di cui hanno beneficiato circa 38.000 persone.

In Siria la Caritas locale ha subito mobilitato i team degli uffici regionali e nazionale nel soccorso alla popolazione colpita avviando la distribuzione di beni primari, cibo, acqua potabile e generi di prima necessità (coperte, indumenti pesanti, kit igienici…); distribuzione che è avvenuta in 71 centri di accoglienza comunitari presenti nelle aree colpite dal sisma, in particolare in quelli situati nelle zone di Aleppo e di Lattakia. Molti di questi centri sono stati allestiti dalle parrocchie locali, che hanno accolto gli sfollati. Le famiglie aiutate sono state circa 10mila.

 

Le donazioni, i fondi spesi e i progetti

Caritas Italiana (al 31 dicembre 2023) ha raccolto per Turchia e Siria 13.067.814,08 euro. Questa cifra comprende 1,5 milioni di contributo della CEI (fondi 8xmille) e le donazioni giunte attraverso la colletta nazionale.

Le uscite per Turchia e Siria ammontano a 3.405.017,30 euro (di cui 1.253.514.11 per la Turchia e 2.151.503.19 per la Siria). Questa cifra comprende i fondi spesi, quelli trasferiti in loco e le risorse accantonate per Caritas Italiana (5 per cento delle offerte non CEI).

I restanti 9.662.796,78 euro comprendono fondi già stanziati ma non ancora spesi né trasferiti e fondi che sono destinati a progetti ancora da definire.

Da tenere sempre conto che gli interventi in caso di catastrofi come un terremoto si svolgono sulla base di una progettazione pluriennale e dunque i fondi raccolti vengono messi a disposizione man mano che le progettualità lo richiedono.

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È ancora possibile sostenere gli interventi di Caritas Italiana per questa emergenza, utilizzando il conto corrente postale n. 347013, o donazione on-line, o bonifico bancario specificando nella causale “Terremoto Turchia-Siria 2023” tramite:

  • Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT24 C050 1803 2000 0001 3331 111
  • Banca Intesa Sanpaolo, Fil. Accentrata Ter S, Roma – Iban: IT66 W030 6909 6061 0000 0012 474
  • Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013
  • UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U020 0805 2060 0001 1063 119

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Sr. Nazaret Vergara, direttrice di Caritas Turchia:

“Caritas Turchia conosce la vicinanza di Caritas Italiana da molto tempo. Ancora più intensamente dopo il terremoto. Sia con gli operatori sul campo che entrano in contatto diretto con la popolazione, i rifugiati, le famiglie colpite, sia per l’assistenza tecnica in diversi ambiti di lavoro. Una vicinanza sempre rispettosa della nostra identità e delle nostre scelte. Lo spirito di collaborazione in cui lavoriamo con Caritas Italiana è espressione di una vera fratellanza, nell’effettivo servizio ai vulnerabili e nel rispetto della nostra identità cristiana, aperta al dialogo e alla solidarietà con tutti”.

Riad Sargi, direttore esecutivo di Caritas Siria:

“Ringrazio di cuore Caritas Italiana per il suo contributo determinante nel sostenere la popolazione siriana, fin da quando è scoppiata la guerra e poi soprattutto dopo il terremoto di febbraio. Ci sono vicini dal primo istante, con un supporto che si prolungherà negli anni, finanziario, tecnico e pastorale, vicini a coloro che hanno avuto vittime e subito danni. Questa vicinanza ci rafforza nel nostro impegno di animazione della comunità e di riconciliazione nella popolazione”.

Don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana:

“La comunità cristiana turca, pur essendo una piccola minoranza, dà testimonianza di solidarietà con tutti, senza distinzioni di appartenenza religiosa. È segno concreto anche per noi di prossimità e fratellanza. In Siria sono soprattutto i giovani a portare un messaggio di speranza e di impegno. Pur in una situazione di estrema difficoltà ho visto ovunque persone impegnate con convinzione a dare il proprio contributo alla costruzione del bene comune. Vogliamo restare in ascolto della loro testimonianza e trasformare i nostri aiuti in uno scambio di doni. Grazie di cuore a tutti i donatori! Non deve calare il silenzio su queste situazioni”.

Aggiornato il 23 Febbraio 2024