17 Ottobre 2023

XXXII Rapporto Immigrazione Caritas e Migrantes 2023

Liberi di scegliere se migrare o restare

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I FLUSSI INTERNAZIONALI SICOMPLICANO, ANCHE IN SEGUITO ALRITORNO DELLA GUERRA IN EUROPA

Sono stimati in 281 milioni i migranti internazionali nel 2021, ovvero il 3,6% della popolazione mondiale (a fronte di 272 milioni nel 2019). Quasi due terzi si sono spostati per ragioni di lavoro. È quanto emerge anche dal quadro europeo, dove, sempre nel 2021, si è registrato un forte aumento dei permessi di soggiorno per lavoro, passati dal 39% nel 2020 al 45% nel 2021. Complessivamente, nell’Unione europea, su una popolazione di 447 milioni, sono presenti circa 23,7 milioni di cittadini di Paesi extra-Ue (5,3%) e 37,5 milioni di persone nate fuori dall’Ue (8,4%).

Nel 2021 sono stati rilasciati 2,95 milioni di primi permessi di soggiorno (rispetto ai 2,3 milioni del 2020), ovvero quasi quanto in epoca pre-Covid-19. Lo scoppio della guerra in Ucraina ha aperto anche in Europa un nuovo fronte di migrazioni forzate, facendo salire a 108,4 milioni il numero complessivo di profughi e sfollati (di cui il 40% minori). A fine maggio 2023 erano 8,3 milioni gli ucraini fuggiti in Europa: di questi, poco più di 5 milioni hanno ricevuto la protezione temporanea, una forma di asilo che, dopo le guerre nei Balcani, non era più stata utilizzata. In Italia, i profughi ucraini sono 175 mila e molti hanno trovato ospitalità attraverso il sistema di accoglienza diffusa e grazie alla rete di connazionali già presenti nel Paese. Quella ucraina, infatti, è la quarta comunità non-Ue in Italia, con circa 225 mila persone regolarmente soggiornanti, il 79% donne.

CONTESTO ITALIANO: NUOVI PAESI DI ORIGINE, MA INVECCHIAMENTO E CALO DEL NUMERO DI FIGLI, DINAMICHE DEL FUTURO

Al 1° gennaio 2023 le stime dell’Istat indicano la presenza di 5.050.257 cittadini stranieri residenti in Italia, in lieve aumento rispetto ai dati definitivi riferiti all’anno precedente (5.030.716). Quanto alla distribuzione territoriale, continua a prevalere l’inserimento nel Nord Italia (59,1% dei residenti totali), seguono Centro (24,5%), Sud (11,7%) e Isole (4,6%).

Quanto alle principali nazionalità, oltre alla consolidata prima posizione dei cittadini rumeni, che rappresentano 1 straniero su 5 fra i residenti in Italia, e alle successive seconda e
terza posizione dei cittadini marocchini e albanesi (che si attestano all’8,4% e all’8,3% del totale), notiamo sempre più un avvicendamento delle provenienze asiatiche (del Sud-est, in particolare) rispetto a quelle africane – come la tunisina, la senegalese, la nigeriana, non più presenti nella graduatoria dei primi dieci Paesi.

Aggiornato il 3 Aprile 2024